Si svolgerà dal 3 al 5 giugno prossimi, presso il centro Mariapoli di Castel Gandolfo, il convegno pastorale della diocesi di Albano (con orario 18,30-21,30) sul tema “Creativi per fare. Il discernimento all’opera”.
Un convegno che ha come obiettivo una spinta ad agire per le comunità parrocchiali, senza proporre le solite cose, magari vestendole a festa, ma indicando una via per fare “cose nuove”. «Dopo due anni di riflessione sul tema del discernimento – spiega monsignor Gualtiero Isacchi, vicario episcopale per la Pastorale – il primo su “cosa è” e il secondo su “come si fa discernimento comunitario”, il passo successivo non può essere che in direzione della decisione di fare. Ora dobbiamo passare dal dire al fare, mettendo in pratica la volontà di Dio riconosciuta dalla comunità attraverso il discernimento. In tutti i vicariati è emerso questo desiderio di concretezza, di individuare strade praticabili ed efficaci che conducano verso il cambiamento». Il titolo del convegno è formato da due parti: “Creativi per fare” è frutto delle considerazioni svolte negli incontri del vescovo con i direttori degli uffici pastorali diocesani: «È arrivato – aggiunge monsignor Isacchi – il momento di agire concretamente, di fare. D’altronde, un discernimento che non diventa azione non può considerarsi tale. Inoltre, occorre fare “cose nuove”: ecco allora la necessità di riscoprire e adottare la creatività come strategia capace di dare corpo ed efficacia a quanto emerge dal discernimento comunitario. La seconda parte del tema, “Il discernimento all’opera”, evidenzia il legame di continuità del passo proposto quest’anno, la creatività, con il percorso pastorale nel quale la diocesi è impegnata da anni. Non si tratta semplicemente di immaginare qualcosa di nuovo e attraente, ma di fare in modo nuovo e attraente ciò che lo Spirito ci ha suggerito nel discernimento». Anche l’icona biblica scelta per il convegno, “Vino nuovo in otri nuovi” (Mt 9,17) è l’invito di Gesù ad andare oltre il “si è sempre fatto così” e rinnovare non solo le idee, ma anche i contenitori, cioè le proposte e le forme dell’agire pastorale. Nella prima serata, lunedì 3 giugno, ci sarà la prolusione del vescovo Marcello Semeraro, mentre martedì 4 giugno interverrà suor Grazia Papola, Orsolina di San Carlo, docente di Introduzione al Pentateuco e Antropologia biblica presso lo Studio teologico e presso l’Issr di Verona, di cui è vicedirettrice. Infine, mercoledì 5 giugno relatore sarà Fabrizio Carletti, formatore in diverse comunità, parrocchie e diocesi, in cui si occupa dell’analisi dei bisogni e dei programmi, del coinvolgimento e della gestione degli operatori, e della pianificazione e organizzazione dei progetti.